- Cass. sentenza. n. 11685 del 2021
- Contenzioso tributario
- Frode carosello IVA
- Operazioni soggettivamente inesistenti
La Corte di Cassazione nella sentenza n. 11685 del 2021 si è nuovamente pronunciata in tema di Frode carosello IVA e operazioni soggettivamente inesistenti. I giudici di legittimità, riformando la decisione della CTR, hanno accolto il ricorso del contribuente sul presupposto che l’Amministrazione finanziaria sebbene avesse fornito la prova che le operazioni erano state effettuate da una società cartiera non ha poi tuttavia debitamente provato, onere su di essa incombente, che il contribuente, al momento in cui acquistò il bene o il servizio, sapeva, o avrebbe dovuto sapere, con l'uso dell'ordinaria diligenza, che il soggetto formalmente cedente, con l'emissione della relativa fattura aveva evaso l'imposta o partecipato a una frode. La Cassazione ha dunque chiarito, uniformandosi ai principi da tempo ormai enunciati dalla CGUE, come la circostanza che l'operazione si inserisca in una fattispecie fraudolenta di evasione dell'Iva non possa comportare automaticamente la perdita, per il cessionario, del diritto di detrazione, essendo configurabile un'esigenza di tutela della buona fede del soggetto passivo allorquando quest’ultimo non sapeva o non avrebbe potuto sapere che l’operazione interessata si collocava nell’ambito di un’evasione commessa dal fornitore.