Con la sentenza n. 190 depositata il 17 ottobre 2023, la Corte Costituzionale si è pronunciata in merito alle questioni di legittimità costituzionale dell'art. 12, comma 4-bis, del DPR 29 settembre 1973, n. 602 recante le disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito, così come modificato dall'art. 3-bis del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 laddove prevede che l’estratto di ruolo non è impugnabile ed è consentito al contribuente impugnare direttamente la cartella invalidamente notificata, di cui si sia venuti a conoscenza tramite la consultazione dell’estratto di ruolo, solo per alcune fattispecie attinenti a rapporti con la pubblica amministrazione.
In particolare, il giudice a quo, nel formulare la questione di illegittimità costituzionale del richiamato art. 12, comma 4-bis cit., ha evidenziato come tale disposizione violi fra gli altri i parametri di cui agli artt. 24 e 113 Cost., e ciò sia perché la drastica riduzione delle ipotesi di tutela "immediata" comporterebbe un vulnus al diritto di difesa del contribuente, che potrebbe solo chiedere la tutela cautelare avverso il successivo atto di pignoramento, con poche possibilità di impedire, nelle more, il verificarsi del danno, sia perché sarebbero sprovvisti di tutela pregiudizi diversi da quelli relativi ai rapporti con la pubblica amministrazione.
I giudici costituzionali pur dichiarando inammissibili le questioni sollevate dal giudice a quo, le ritengono più che fondate lanciando un forte monito al legislatore. In particolare, secondo la Corte il legislatore pur nell’intenzione di limitare una grave proliferazione di ricorsi spesso strumentali, ha però inciso sull’ampiezza della tutela giurisdizionale ed ha sottolineato come “Con riferimento a questa indefettibile esigenza di superare, in definitiva, la grave vulnerabilità ed inefficienza, anche con riferimento al sistema delle notifiche, che ancora affligge il sistema italiano della riscossione, questa Corte non può peraltro esimersi dal formulare il pressante auspicio che il Governo dia efficace attuazione ai princìpi e criteri direttivi per la revisione del sistema nazionale della riscossione contenuti nella delega conferitagli dall'art. 18 della legge 9 agosto 2023, n. 111 (Delega al Governo per la riforma fiscale), auspicando dunque “un intervento normativo di sistema, implicante scelte di fondo tra opzioni tutte rientranti nella discrezionalità del legislatore”.