DM 12 aprile 2023 Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 12 aprile 2023 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, contenente le specifiche tecniche del formato elettronico della comunicazione unica d’impresa

Il 20 aprile 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 12 aprile 2023 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, contenente le specifiche tecniche del formato elettronico della comunicazione unica d’impresa da utilizzare per le comunicazioni dei dati relativi ai titolari effettivi di società di capitali, di persone giuridiche private, di trust produttivi di effetti giuridici rilevanti ai fini fiscali e di istituti giuridici affini ai trust ai sensi dell’art. 3, comma 5 del DM 55/2022.

Di particolare interesse nel provvedimento in esame appare l’indicazione contenuta nel preambolo secondo cui “vista la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 22 novembre 2022 sulle cause riunite C-37/20 e C-601/20, che ha dichiarato invalido l'art. 1, punto 15, lettera c), della direttiva (UE) 2018/843 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018, nella parte in cui ha modificato l'art. 30, paragrafo 5, primo comma, lettera c), della direttiva (UE) 2015/849, nel senso di prevedere, nella versione così modificata, che gli Stati membri provvedano affinché' le informazioni sulla titolarità effettiva delle società e delle altre entità giuridiche costituite nel loro territorio siano accessibili in ogni caso al pubblico” e in attesa “dell'intervento legislativo necessario a dare compiuta attuazione alla pronuncia” appare necessario “limitare l'accesso ai dati sulla titolarità effettiva delle imprese e delle persone giuridiche private ai soli soggetti titolari di un interesse giuridico rilevante e differenziato”.

Con il provvedimento in esame, dunque, si fa un passo avanti nel travagliato iter di costituzione del Registro dei titolari effettivi nel nostro Paese e, allo stesso tempo, si recepiscono i principi sanciti dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea secondo cui l’accesso del pubblico alle informazioni sulla titolarità effettiva costituisce una grave ingerenza nei diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati personali. Alla luce di tale pronuncia appare, dunque, condivisibile la scelta di limitare l’accesso ai dati ai soli soggetti titolari di “un interesse giuridico rilevante e differenziato”.

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