Ordinanza della Corte di Cassazione n. 31937 del 28 ottobre 2022

la Suprema Corte di Cassazione ha ribadito che il termine dilatorio di 60 giorni intercorrente tra la consegna del PVC e l’emissione dell’avviso di accertamento...

Con l’Ordinanza n. 31937 del 28 ottobre 2022 la Suprema Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi con riferimento ai diritti e alle garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali. In particolare, nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate aveva notificato un avviso di accertamento senza rispettare il termine dilatorio previsto dall’art. 12, comma 7, dello Statuto dei diritti del contribuente in ragione della imminente scadenza del termine decadenziale per esercitare l’azione accertativa.  

Orbene, dal momento che l’art. 12, comma 7, dello Statuto dei diritti del contribuente stabilisce che “dopo il rilascio della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organi di controllo, il contribuente può comunicare entro sessanta giorni osservazioni e richieste che sono valutate dagli uffici impositori. L'avviso di accertamento non può essere emanato prima della scadenza del predetto termine, salvo casi di particolare e motivata urgenza”, la Suprema Corte è stata chiamata a decidere se l’imminente scadenza del termine decadenziale per esercitare l’azione accertativa rappresentasse un caso di particolare urgenza, e, come tale, idoneo a derogare il termine dilatorio previsto dalla legge.

Ebbene con l’ordinanza in commento la Corte di Cassazione ha innanzitutto ribadito che l’inosservanza da parte dell’Amministrazione finanziaria del termine dilatorio previsto dall’art. 12, comma 7, dello Statuo dei diritti del contribuente rappresenta una palese violazione dell’obbligo generale di contraddittorio endoprocedimentale previsto dalla legge e conseguentemente costituisce un vizio invalidante dell’avviso di accertamento. Tanto premesso, la Suprema Corte ha precisato che le particolari ragioni di urgenza che consentono l’inosservanza del termine ordinatorio consistono in elementi di fatto che esulano dalla sfera dell’ente impositore e fuoriescono dalla sua diretta responsabilità. Pertanto, tali ragioni di urgenza non possono essere individuate nell’imminente scadenza dei termini decadenziali per procedere all’azione accertativa.  

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