21/12/2021

Ordinanza n. 33313 dell’11 novembre 2021

La Suprema Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 33313 dell’11novembre 2021 ha rimesso al Primo Presidente, affinché valuti la remissione alle Sezioni Unite, due tematiche particolarmente discusse in giurisprudenza, una riguardante la nozione di “deposito in caso d’uso” di un atto, l’altra concernente il trattamento ai fini delle imposte indirette della ricognizione di debito. 

In particolare, il caso sottoposto al vaglio della Suprema Corte riguardava una nota di riconoscimento di debito che l’Agenzia delle Entrate aveva ritenuto assoggettabile a registrazione in caso d’uso. Il contribuente riteneva che l’atto non dovesse essere registrato, in quanto depositato per meri fini probatori, e, in ogni caso, non poteva applicarsi l’imposta di registro in misura fissa in quanto non avente contenuto patrimoniale. 

Per quanto riguarda la nozione di “deposito in caso d’uso”, la Suprema Corte ha chiesto di valutare la remissione alle Sezioni Unite alla luce della scarsa chiarezza della norma e delle differenti posizioni espresse dalla giurisprudenza, che non consentono di risolvere la problematica interpretativa. 

Quanto alla questione del trattamento impositivo della ricognizione del debito, la Suprema Corte ha ripercorso i vari orientamenti della giurisprudenza di legittimità, mostrando di aderire alla posizione secondo cui la ricognizione di debito è un atto non avente natura dichiarativa o prestazioni a contenuto patrimoniale, con la conseguenza che, se la ricognizione è contenuta in atti pubblici o scritture private autenticate vi è obbligo di registrazione in “termine fisso”, se si tratta di scritture private non autenticate, si procede a registrazione solo “in caso d’uso”. 

La posizione della Corte di Cassazione è senz'altro condivisibile laddove esclude che la ricognizione di debito abbia natura dichiarativa né tantomeno contenuto patrimoniale, con la conseguenza che non può essere in alcun modo assoggettata ad imposta proporzionale di registro. Pertanto, si auspica che le Sezioni Unite, aderendo a tale orientamento, possano risolvere in maniera definitiva quest’annosa questione interpretativa. 

# Cassazione # registro # ricognizione di debito 

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